IL GIRO DELLA VAL CAVAIONE SECCIO - ROSSA - BOCCIOLETOTempo di percorrenza: 3,30 circa
Segnavia: 390 poi 396 Dislivello: 750 metri Difficoltà: escursionistico Dall'Alpe Seccio si continua l'escursione sul sentiero attraversando Alpe Rusp, imboccando il sentiero 390 fino all'Alpe Varmà, sentiero 396 Alpe Sull'Oro, Alpe Madonna del Sasso, Bocca Ricciolo, Madonna delle Giavinelle, Frazione Oro fino a tornare alla Loc. Moline di Boccioleto e quindi riprendere l'auto. E' una bellissima escursione immersi negli splendidi alpeggi della Val Cavaione che occupa mezza giornata se si parte dal Rifugio... tutta la giornata se si parte da Boccioleto! |
Qualche nozione....storica e non...

Se si prosegue oltre si giunge in piano ad una casa isolata presso un impluvio (La Pianella). Nella mulattiera vicino a questa costruzione è presente una bella pesta per cereali che richiama la diffusione anche in queste località delle coltivazioni di miglio, segale, panico e avena citate nei documenti cinquecenteschi.
Scendendo un centinaio di metri nei ripidi prati incolti oltre l’impluvio si giunge all’1291 m). L’agglomerato, un tempo insediamento permanente, è attualmente ridotto ad una sola costruzione in stato d’avanzato degrado e ad un sedime di una seconda costruzione al suo fianco. Le due costruzioni avevano probabilmente funzione separata: civile nell'edificio a sinistra, completamente chiuso, e rurale in quello a destra, aperto nel timpano e con loggiato.
La tradizione vuole che l'edificio più grande servisse da sala consiliare della comunità del Seccio, e vi si ritrovava anche per i banchetti nuziali. La peculiarità di questi edifici rispetto a quelli che si trovano nelle case e negli alpeggi della valle è la presenza di un piano in legno, sopra un piano o un basamento in pietra, con tronchi disposti ad incastro agli angoli. Costruzioni simili, note localmente come torbe, c'erano un tempo anche nella vicina frazione Seccio; una casa in legno era presente sino ad inizio secolo e di un'altra rimane il ricordo. Alcune di queste costruzioni in legno, particolarmente diffuse nel territorio di Alagna e Riva Valdobbia, si possono vedere ancora oggi anche in alcune frazioni delle valli Egua e Sermenza; di altre rimane traccia nella tradizione orale o in fonti bibliografiche. A Oro di Boccioleto un edificio in legno è contiguo alla cappella quattrocentesca di S. Pantaleone. Alla Dorca un edificio in legno è stato risistemato dalla Commissione “Montagna antica, Montagna da salvare”. Una costruzione in legno è presente a Priami al margine dell'abitato e ad Oro di Ferrate; di queste antiche costruzioni rimane memoria storica al Molino e alle Balmelle. Una torba era ancora in piedi a fine Ottocento a Campo Ragozzi. A Piè di Rosso un edificio in legno è caduto alcuni anni fa, mentre un altro è stato recentemente ricostruito. Tre costruzioni in legno esistono tuttora a Carcoforo; altre due presentano parti in legno mascherate da chiusure in muratura; altre sono andate distrutte durante l'incendio del 1863 e durante l'alluvione del 1755 a Tetto Minocco. In alta Val Sermenza sono presenti due torbe a Ca' Ravotti e cinque a Rima, restaurate ad inizio anni Novanta da privati.
Dall'Alpe Tetto un sentiero attualmente poco utilizzato scende ad attraversare il torrente Cavaione, risalendo sul versante opposto nei pressi dell’Alpe sull’Oro (1263), a raggiungere la mulattiera che corre su questo lato idrografico. Un attraversamento più comodo della valle può essere compiuto risalendo lungo il sentiero a segnavia 390 sino all’alpe Varmala (1359 m), situata a monte dell’alpe Sull'Oro. Si può quindi, lungo un altro “Sentiero dell’arte” (segnavia 396) scendere a Rossa.
Quest’abitato è collegato a Boccioleto da una comoda ma lunga strada asfaltata e da una breve ma altrettanto comoda mulattiera che passa per Oro, frazione ricca di preziose testimonianze artistiche.( v. la guida: Rossa-Alpe sull’Oro ). L’abbinamento di due edifici medioevali, la cappella di S. Pantaleone con i suoi preziosi affreschi quattrocenteschi e un’antica casa in legno, entrambe in discreto stato di conservazione, può offrire una valida conclusione (o un’alternativa) alle due escursioni lungo i due Sentieri dell’arte che risalgono la Val Cavaione nei comuni di Boccioleto e Rossa.
Scendendo un centinaio di metri nei ripidi prati incolti oltre l’impluvio si giunge all’1291 m). L’agglomerato, un tempo insediamento permanente, è attualmente ridotto ad una sola costruzione in stato d’avanzato degrado e ad un sedime di una seconda costruzione al suo fianco. Le due costruzioni avevano probabilmente funzione separata: civile nell'edificio a sinistra, completamente chiuso, e rurale in quello a destra, aperto nel timpano e con loggiato.
La tradizione vuole che l'edificio più grande servisse da sala consiliare della comunità del Seccio, e vi si ritrovava anche per i banchetti nuziali. La peculiarità di questi edifici rispetto a quelli che si trovano nelle case e negli alpeggi della valle è la presenza di un piano in legno, sopra un piano o un basamento in pietra, con tronchi disposti ad incastro agli angoli. Costruzioni simili, note localmente come torbe, c'erano un tempo anche nella vicina frazione Seccio; una casa in legno era presente sino ad inizio secolo e di un'altra rimane il ricordo. Alcune di queste costruzioni in legno, particolarmente diffuse nel territorio di Alagna e Riva Valdobbia, si possono vedere ancora oggi anche in alcune frazioni delle valli Egua e Sermenza; di altre rimane traccia nella tradizione orale o in fonti bibliografiche. A Oro di Boccioleto un edificio in legno è contiguo alla cappella quattrocentesca di S. Pantaleone. Alla Dorca un edificio in legno è stato risistemato dalla Commissione “Montagna antica, Montagna da salvare”. Una costruzione in legno è presente a Priami al margine dell'abitato e ad Oro di Ferrate; di queste antiche costruzioni rimane memoria storica al Molino e alle Balmelle. Una torba era ancora in piedi a fine Ottocento a Campo Ragozzi. A Piè di Rosso un edificio in legno è caduto alcuni anni fa, mentre un altro è stato recentemente ricostruito. Tre costruzioni in legno esistono tuttora a Carcoforo; altre due presentano parti in legno mascherate da chiusure in muratura; altre sono andate distrutte durante l'incendio del 1863 e durante l'alluvione del 1755 a Tetto Minocco. In alta Val Sermenza sono presenti due torbe a Ca' Ravotti e cinque a Rima, restaurate ad inizio anni Novanta da privati.
Dall'Alpe Tetto un sentiero attualmente poco utilizzato scende ad attraversare il torrente Cavaione, risalendo sul versante opposto nei pressi dell’Alpe sull’Oro (1263), a raggiungere la mulattiera che corre su questo lato idrografico. Un attraversamento più comodo della valle può essere compiuto risalendo lungo il sentiero a segnavia 390 sino all’alpe Varmala (1359 m), situata a monte dell’alpe Sull'Oro. Si può quindi, lungo un altro “Sentiero dell’arte” (segnavia 396) scendere a Rossa.
Quest’abitato è collegato a Boccioleto da una comoda ma lunga strada asfaltata e da una breve ma altrettanto comoda mulattiera che passa per Oro, frazione ricca di preziose testimonianze artistiche.( v. la guida: Rossa-Alpe sull’Oro ). L’abbinamento di due edifici medioevali, la cappella di S. Pantaleone con i suoi preziosi affreschi quattrocenteschi e un’antica casa in legno, entrambe in discreto stato di conservazione, può offrire una valida conclusione (o un’alternativa) alle due escursioni lungo i due Sentieri dell’arte che risalgono la Val Cavaione nei comuni di Boccioleto e Rossa.